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La ferrovia verso l’“open source”?

Le autorità europee promuovono da anni l’introduzione di un sistema di sicurezza ferroviario unitario in tutto il continente (ETCS, European Train Control System). Pur nascendo con specifiche tecniche unificate, questo sistema è stato finora caratterizzato da software proprietari, il cui sviluppo, oltre ad essere più lento del previsto, sta costando da 3 a 10 volte in più rispetto a sistemi esistenti nazionali con prestazioni equivalenti. Inoltre, la compatibilità tra i sistemi ETCS dei diversi fornitori e delle diverse nazioni non è di sempre garantita. In questa situazione, nazioni europee con grandi reti (Germania, Italia) stanno di fatto temporeggiando nell’introduzione dell’ETCS, costringendo i veicoli transfrontalieri ad essere equipaggiati con tutti i sistemi nazionali necessari (p.es.: oggi una locomotiva in transito dall’Italia all’Olanda deve avere a bordo almeno 4 sistemi diversi).

Per rendere l’ETCS meno caro e per velocizzarne lo sviluppo, la diffusione e la compatibilità, si sta definendo a livello europeo una piattaforma software aperta. “OpenETCS” (www.openetcs.org), così si chiama il progetto mantello, ha l’obiettivo di pubblicare entro il 2015 una versione “open source” del software ETCS, comprese le procedure di sicurezza e di controllo (“open proof”). L’iniziativa prende esempio da progetti simili in attuazione nell’aviazione e dell’industria automobilistica ed è supportata da diversi attori del mercato ferroviario, prima fra tutte la DB che per i propri elettrotreni IEC-T ha già imposto la fornitura di un sistema ETCS “open source”.

L’”open source” apre una parte interessante del mercato ferroviario a nuove forme di collaborazione in rete in cui sicuramente potranno inserirsi più facilmente anche le PMI ticinesi.

David Simoneta