Sono contento che il voto sul raddoppio sia slittato al 2016. Ci sono alcuni argomenti che nei diversi dibattiti non sono mai stati discussi e vale la pena approfondirli prima di dover decidere a favore o contro il raddoppio.
Il concetto di risanamento presentato dal Consiglio Federale, e fatto proprio dal Parlamento federale, è stato concepito in risposta al postulato del 12.1.2009 della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati che chiedeva: “Quali sono gli interventi di risanamento necessari per rendere la galleria conforme alle normative più recenti?”. Queste sono due domande in una, perché il risanamento e l’adattamento alle norme sono due cose ben diverse! La commissione purtroppo ha tralasciato la domanda: “Quali sono gli interventi di risanamento necessari per garantire la sicurezza della galleria?”.
Si può quantificare come segue la notevole differenza tra la costruzione di un nuovo tubo più l’adattamento della galleria esistente alle recenti normative europee, o il solo risanamento della galleria esistente:
La maggior parte dei lavori previsti e anche la chiusura per tre anni sono in relazione ai lavori di adeguamento alle norme europee, che però portano poco o nulla in termini di funzionalità e sicurezza. Questi sono i principali interventi di adattamento alle norme:
1. Innalzamento della soletta intermedia dagli attuali 4.50 metri a 4.80 metri (norma è 5,20 metri): si richiede di rifare 17 km di soletta intermedia (sopra ci sono i canali di ventilazione) anche se le condizioni critiche sono solo nella zona dei portali della galleria.
2. Aumento della pendenza trasversale della carreggiata dal 2% al 2.5%: non si vede alcun vantaggio pratico dall’aumentare il dislivello trasversale della carreggiata dagli attuali 18 cm a 22,5 cm (+4.5 cm).
3. Canali separati per l’evacuazione dell’acqua d’esercizio e di quella della montagna: con la diminuzione del consumo di carburante dei motori o addirittura la loro sparizione grazie all’introduzione di motori elettrici, arriveremo ad un basso rischio d’inquinamento.
A parte il motivo dell’adattamento alle norme, la questione della sicurezza stradale è uno degli argomenti principali dei favorevoli al raddoppio. Nel vicino futuro però tutti i veicoli saranno dotati di sistemi di sicurezza attiva per tenere la distanza fra di essi ed evitare spostamenti di corsia. Questo porterà ad un notevole aumento di sicurezza su tutta la rete stradale, non solo nella galleria del San Gottardo. Se dovesse essere costruita la seconda canna, essa sarà inaugurata nel 2030 e poi sarà risanata l’esistente. Di conseguenza saranno funzionali in modo monodirezionale al più presto nel 2033, mentre le nuove tecnologie automobilistiche cominciano già ad essere utilizzate.
Secondo la strategia energetica 2050 del Consiglio Federale, ci sarà una forte diminuzione di emissioni nocive nei prossimi decenni. Già ora con poco traffico la ventilazione della galleria è assicurata dall’effetto camino. Con la diminuzione delle emissioni essa sarà meno sollecitata e le norme attuali tra pochi decenni saranno inutili. Inoltre prossimamente sarà inaugurata la nuova galleria ferroviaria di base del San Gottardo, che dovrebbe portare ad una diminuzione del traffico veicolare attraverso la galleria stradale. Avere un anno di tempo per far entrare questi argomenti nel dibattito pro e contro la seconda canna mi sembra un bene, per non avventurarci in un’opera mastodontica, che poco dopo la sua inaugurazione sarà già superata dagli sviluppi tencologici e obsoleta.
Stefan Krebser, presidente ass. RailValley